E’ sempre deludente se si dispone di un buono ma non può riscattarlo perché è scaduto. In questo contesto, è certamente interessante sapere cosa avete diritto.

Buoni e legge

I buoni non sono esplicitamente menzionati in nessuna legge, ma possono essere considerati una promessa di esecuzione. Dipende dal fatto che questa promessa di prestazione si basi su una controprestazione da parte del cliente o che sia stata data senza considerazione.

Se avete ricevuto gratuitamente un voucher, ad esempio durante l’apertura di un negozio o un concorso, potete presumere che sia legale se il voucher scade dopo un breve periodo di tempo. Questi buoni sono fondamentalmente la promessa di un regalo. Tali promesse non possono mai essere rivendicate, nel qual caso i buoni scadono senza che tu possa cambiare nulla.

Se il voucher è stato pagato, allora ha un aspetto diverso, perché in questo caso è stato pagato un servizio e c’ è una rivendicazione legale che questo servizio deve essere fornito. Questa è la situazione quando il buono è stato acquistato come regalo, e di solito anche quando si è ricevuto il buono durante uno scambio di merci.

In tal modo i diritti alle prestazioni decadono ai sensi di legge.

L’articolo 195 del Codice Civile italiano (BGB) stabilisce che il termine generale di prescrizione è di tre anni, quindi se non è stato concordato nulla, si può presumere che il buono sia scaduto dopo tre anni.

Tuttavia, possono esistere anche condizioni generali in base alle quali i buoni scadono dopo un breve periodo di tempo. In questo caso, può essere controverso se il buono sia effettivamente scaduto prima della fine di tre anni. Ai sensi del § 307 BGB, le CGC possono risultare inefficaci in tutto o in parte se ne consegue che un partner contrattuale è irragionevolmente svantaggiato. La giurisprudenza dei tribunali non è uniforme su questo punto. Dipende interamente dal singolo caso; ad esempio, possono essere giustificate le ragioni per cui i buoni sono validi solo per alcune settimane o devono essere validi per più di uno o due anni.

Si prega di notare che il § 307 BGB (Codice Civile Italiano) fa riferimento solo alle Condizioni generali di contratto, se il voucher viene acquistato esplicitamente con la stipula di un termine, si applica il presente accordo speciale.

Ma non si dovrebbe buttare il fucile all’angolo, perché una volta che il voucher è stato pagato, il rivenditore non può solo mantenere l’intero importo senza pagare nulla in cambio. Egli può trattenere un importo ragionevole per il mancato guadagno e deve rimborsare il resto, a condizione che il buono non abbia più di tre anni. Potete quindi invocare il § 812 BGB (Codice Civile Italiano) e chiedere al rivenditore il rimborso (parziale) del prezzo di acquisto del buono. Tale diritto sussiste sempre se il buono è stato pagato, indipendentemente dal fatto che sia scaduto a causa delle CGC o di un accordo individuale.