Oggi, il bullismo si verifica in molti contesti. Può aver luogo al lavoro, su Internet o nelle scuole. Ovunque, alcune specie e forme di progressione sono caratteristiche. Per saperne di più sulle fasi.

I diversi tipi di mobbing e il suo sviluppo

Fondamentalmente, i tipi di mobbing si basano su un processo dinamico. Per questo sono tipiche diverse fasi e alla fine il conflitto si aggrava. Durante il processo di escalation, le conseguenze per le persone colpite e per l’azienda sono considerevoli.

È importante che nel processo non vi sia un modello rigido di “perpetratore e vittima”. Il mobber e la vittima influenzano il comportamento altrui. L’equilibrio di potere ha un effetto negativo sulla vittima, fino a che non va completamente a discapito dei perdenti. Le persone colpite non possono in genere far fronte a questa fase finale senza un aiuto esterno.  

I moduli di progressione possono essere illustrati nel modello a quattro fasi. La prima fase è “la ricerca di un capro espiatorio”. In questa fase, le azioni sono piuttosto poco spettacolari e molto difficili da dimostrare. Spesso le ragioni sono che un collega non si adatta al gruppo, è presumibilmente incapace o non cooperativo. Se l’interessato reagisce, la sua posizione di estraneo viene rafforzata.

La seconda fase è la “ricerca di alleati”. Questa fase avviene dopo circa sei mesi. Gli attacchi diventano più frequenti e provocano molestie sistematiche. Gli alleati cercano di rafforzare la posizione.

La terza fase è “l’escalation del conflitto”. Si verifica dopo da uno a due anni ed è caratterizzato da recriminazioni reciproche. In questa fase, gli avvertimenti vengono spesso emessi con il rischio di terminazione. La persona colpita è anche più frequentemente in congedo di malattia.

Nella quarta e ultima fase, avviene la “perfezione della stigmatizzazione”. Ciò avviene solitamente dopo due o quattro anni. Il risultato sono i congedi per malattia di lunga durata e lo stigma sociale. L’interessato viene licenziato o recede dal contratto stesso.

Che cosa è il bullismo

Il mobbing sul posto di lavoro è rapidamente sulle labbra di tutti quando i dipendenti hanno problemi l’uno con l’altro. In termini colloquiali, il termine è spesso equiparato allo psicoterrorismo. L’obiettivo è di solito quello di sbarazzarsi delle vittime. Non importa se viene fatto nella società sportiva, a scuola o al lavoro.

Le persone colpite sono perseguitate, tagliate e ferite mentalmente da altri. Le azioni possono essere attuate attraverso la comunicazione diretta o con l’aiuto di Internet. Purtroppo, purtroppo, i social network sono spesso utilizzati per questo scopo.

Una procedura molto tipica è quella di creare voci per screditare la persona interessata. I dipendenti sono spesso molestati dai loro superiori, che devono svolgere compiti inutili e sono sottoposti a continue critiche distruttive.

Si noti che non esiste ancora una definizione del fenomeno in Italia. Francia e Olanda sono più avanzate.  

Non tutte le azioni sono immediatamente coperte dal termine. E’ importante che i tipi di molestie siano ripetitivi e sistematici. Devono inoltre durare almeno sei mesi. Il mobber deve essere distruttivo, ostile o aggressivo. Spesso cercherà di abusare dell’equilibrio di potere.