Naturalmente è nell’ interesse di ogni locatore pagare l’ imposta sugli immobili ai suoi inquilini. Finora si è trattato di una questione molto delicata e controversa. L’ ordinanza sui costi d’ esercizio e la legge sulle locazioni indicano in che misura questi costi possono essere imputati come costi d’ esercizio.

In passato, i proprietari e gli inquilini spesso discutevano della ripartizione dell’imposta sui costi di gestione. Oggi la questione è chiaramente disciplinata dal diritto di locazione e dall’ordinanza sui costi d’ esercizio. Ora entrambe le parti hanno la certezza del diritto.

Il diritto di locazione richiede un accordo sulla ripartizione dei costi operativi

In base al diritto di locazione, il locatore può trasferire l’imposta sugli immobili all’affittuario come costi di gestione solo se è stato concluso un accordo tra le parti. Ciò è disciplinato dalla legge nel § 556 comma 1, punto 1, del codice civile. In qualità di inquilino, controlla il tuo contratto di locazione per verificare se contiene tale clausola.

L’articolo 556, paragrafo 1, secondo comma, del codice civile italiano (BGB) specifica quali costi di gestione rientrano esattamente tra i costi operativi. Questi sono i costi che derivano continuamente dalla proprietà. Consultare il § 2 dell’Ordinanza sui costi d’ esercizio. Il presente Principio spiega che l’imposta sugli immobili è una voce del costo operativo. Questa voce deve essere considerata come un onere pubblico che il proprietario sostiene su base continuativa.

L’imposta sugli immobili dipende dalla chiave di ripartizione

Si prega di notare che il locatore non può, naturalmente, trasferire l’imposta fondiaria secondo la legge sull’affitto agli inquilini e può esercitare pura arbitrarietà. Una chiave di ripartizione deve essere concordata nel contratto di locazione. In caso contrario, si applica il § 556a comma 1 del Codice Civile. I costi di gestione devono essere determinati in base alle dimensioni dell’appartamento affittato.

I problemi possono sorgere solo se la pressione fiscale aumenta retroattivamente. Qui ci sono limiti di tempo per il cambio. Il locatore deve quindi rispettare il § 560 comma 2 del Codice Civile e può trasferire la proprietà solo fino all’inizio dell’ultimo mese di calendario prima che il locatore abbia ricevuto l’avviso di aumento.

Alla dichiarazione si applicano ulteriori termini. Il locatore deve quindi effettuare tale operazione al più tardi tre mesi dopo averne preso conoscenza.