Lo scioglimento di un contratto di locazione commerciale segue regole diverse da quelle di un contratto di locazione residenziale. Per evitare problemi, è necessario conoscere le regole.

Nel caso di un contratto di locazione commerciale, non esistono norme di protezione sociale. La legge sull’affitto si limita a stabilire un termine di preavviso per la risoluzione ordinaria (§ 580a II BGB).

Chi annulla deve garantire l’accesso

Nel caso di un contratto di locazione commerciale, la risoluzione è possibile alla fine del trimestre civile successivo a quello successivo. Lo stesso termine di preavviso si applica a ciascuna parte, ossia locatario e locatore, a meno che non siano stati espressamente concordati altri termini di preavviso nel contratto di locazione commerciale.

Il presupposto è che la disdetta venga ricevuta dal locatore o dall’affittuario al più tardi il terzo giorno lavorativo. In caso di disdetta, è necessario fornire la prova dell’accesso al partner contrattuale.

Per calcolare il termine di disdetta

Ad esempio, il termine del 3 luglio avrà effetto il 31 dicembre. Se la disdetta non viene notificata prima del 4 luglio, essa è limitata nel tempo e termina il contratto di locazione commerciale il 31 marzo dell’anno successivo.

Se il contratto di locazione commerciale è stato concluso per un periodo di tempo limitato, esso termina automaticamente alla fine del periodo senza che sia necessario rescindere il contratto.

Come viene trattato il contratto di locazione commerciale

Dopo la risoluzione del contratto di locazione commerciale, il locatario è tenuto a restituire i locali commerciali. Ha il diritto di portare via le strutture con cui ha arredato i locali commerciali (piani, muri mobili). Viceversa, il locatario è tenuto a rimuovere qualsiasi modifica e arredamento e deve ripristinare le condizioni originarie dei locali commerciali.

In qualità di locatore, potete impedire la rimozione delle strutture fisse pagando un indennizzo adeguato.

Se il locatario non restituisce i locali commerciali dopo la rescissione e la risoluzione del contratto di locazione commerciale, il locatore può chiedere un indennizzo per l’uso pari all’importo dell’affitto concordato per la durata della ritenuta alla fonte.

Se l’inquilino ha subaffitto parti dei locali commerciali, deve assicurarsi che il subaffittuario si sposti. In caso contrario egli riserva l’immobile affittato al locatore e deve pagare un indennizzo per l’uso. La colpa dell’inquilino è irrilevante.

Se le parti hanno concordato nel contratto di locazione commerciale che l’affittuario effettua riparazioni cosmetiche, il locatore ha diritto al risarcimento dei danni se l’affittuario è in stato di default e non ha rinnovato nonostante la fissazione di un periodo di grazia e la minaccia di rifiuto. Nella maggior parte dei casi il contratto di locazione commerciale contiene un accenno a come le camere debbano essere restituite al momento del trasloco.