A volte ci sono pensieri che sono semplicemente lì e si impongono, anche se non si vuole, perché il pensiero non può essere completamente controllato. Ma cosa succede se c’ è una vera e propria costrizione a riflettere e qual è la causa di questi pensieri?

Mentre meditate, siete intensamente occupati con certe cose, pensateci molto o magari cercate di giocare e risolvere mentalmente un problema. Questi pensieri possono a volte essere percepiti come un peso.

Qual è la necessità di riflettere?

È normale che nelle situazioni di vita difficili, le preoccupazioni o i pensieri sul passato dominino il proprio pensiero. L’obbligo di meditare è presente solo quando questo è, per così dire, lo stato permanente e compromette la vita quotidiana.

Ci può essere una costrizione a riflettere, che è più orientata verso il passato. I contenuti del pensiero sono qui, perché le cose sono successe in questo modo e non diversamente, quali sono le cause del proprio comportamento e di quello degli altri o perché non si è fatto qualcosa di meglio.

Potrebbe anche esserci una cova, che riguarda più il futuro, le cose che potrebbero accadere, i potenziali pericoli e le preoccupazioni. Entrambi i tipi di intensa riflessione hanno cause diverse.

Causa della cova

Le preoccupazioni, cioè la costrizione a riflettere, che si occupa di cose negative che potrebbero accadere, sono spesso presenti nel contesto di un disturbo d’ ansia. Vi può essere un certo numero di preoccupazioni diverse che riguardano aspetti diversi (ad esempio la preoccupazione che il partner possa avere un incidente, che i bambini possano ammalarsi, ecc.

Le preoccupazioni scatenano una paura spaventosa e, poiché questa paura è così forte, la preoccupazione non viene pensata fino alla fine. Rimane quindi da pensare a come “potrebbe accadere qualcosa di cattivo”, senza interrogarsi esattamente su cosa potrebbe accadere, quali siano le conseguenze e soprattutto se questo scenario sia probabile.

Inoltre, queste preoccupazioni portano a un comportamento riassicurativo che mitiga i timori a breve termine. Per esempio, questo potrebbe essere qualcuno che chiama le persone di cui si preoccupa più e più volte per chiedere se tutto va bene. A breve termine, questo li calma, ma dopo un po’ di tempo le preoccupazioni si ripetono perché non c’ è stato alcun processo di apprendimento su come rimuovere le preoccupazioni e le loro cause in modo significativo.

Altre cause, invece, sono una costrizione a riflettere che si riferisce al passato, come quello che si è fatto male o quello per cui si vuol essere colpevoli. Questa ponderazione si verifica spesso durante la depressione ed è una delle conseguenze degli atteggiamenti negativi nei confronti di se stessi e di un basso senso di autostima.