Ci sono alcune cose da considerare quando si installa un contatore elettrico aggiuntivo. In particolare, le disposizioni giuridiche e la sicurezza dovrebbero essere al centro dell’ attenzione.

La successiva installazione di un contatore di energia elettrica

In determinate circostanze, può avere senso per un proprietario di abitazione avere un contatore di energia elettrica aggiuntivo installato nella scatola portafusibili.

Per motivi di sicurezza, tuttavia, non è consigliabile installarlo da soli.

Tale misuratore è solitamente installato nella scatola dei fusibili. Ciò comporta una modifica significativa dell’impianto elettrico interno. Per questo motivo, tale installazione deve essere eseguita solo da un elettricista.

Nella scatola portafusibili sono presenti tensioni pericolose dopo aver rimosso i relativi coperchi, in modo da poter essere facilmente elettrocutati con un movimento imprudente.

Ciò è particolarmente problematico quando si lavora nella scatola dei fusibili, in quanto non è possibile spegnere completamente tutte le tensioni.

Inoltre, potrebbe anche essere necessario apportare ulteriori modifiche alla scatola dei fusibili a seguito di questo intervento al fine di aggiornare la tecnologia nella scatola dei fusibili alle più recenti disposizioni di legge.

Ciò è dovuto al fatto che, in caso di alcune modifiche di un impianto elettrico, esso deve essere aggiornato con le più recenti norme di legge, che possono essere costose, soprattutto per gli impianti più vecchi.

Il modo migliore per saperne di più è contattare un’ azienda specializzata e richiedere un preventivo.

Quando osservare le norme di legge per l’installazione

E’ particolarmente importante, per quanto riguarda le eventuali disposizioni di legge, che venga installato un contatore elettrico per il calcolo dei costi energetici.

In tal caso, è necessario far calibrare lo strumento dopo l’installazione. I contatori di energia elettrica per la fatturazione dei costi energetici sono soggetti al cosiddetto requisito di taratura in Italia.

Questi dispositivi devono essere controllati e calibrati a intervalli regolari da un laboratorio di prova riconosciuto dallo Stato. Le distanze di una calibrazione dipendono dalla progettazione dello strumento.

I periodi tra le calibrazioni sono compresi tra otto anni (per i contatori elettronici) e 16 anni (per i contatori meccanici con movimento a induzione).