L’ accordo sugli affitti caldi non è più consentito. Se si desidera detrarre i canoni di base a fini fiscali, è necessario conoscere i criteri in base ai quali è possibile richiederli commercialmente come spese aziendali.

I canoni di locazione caldi sono deducibili dall’imposta, ma solo a condizione che si detrarrete i costi di riscaldamento e acqua calda ivi contenuti.

Gli affitti caldi sono costi operativi per le società

Non c’ è dubbio che affitti caldi sono spese aziendali. La base giuridica è pertanto l’articolo 4 IV EStG.

Di conseguenza, le spese operative sono quelle sostenute dalla Vostra società. Nel successivo elenco di tali costi, che la legge non rileva come costi aziendali, non viene fatta menzione di canoni di locazione o di costi accessori.

Devi essere attivo commercialmente

Il presupposto è che tu sia un locatario commerciale. Tuttavia, l’affitto privato e i relativi costi di manutenzione per il riscaldamento e l’acqua calda non possono essere richiesti a fini fiscali. Questo influisce solo sul vostro stile di vita privato.

In caso di affitto caldo, affitto incluso o affitto lordo, si presume che il locatore abbia preso in considerazione i costi di gestione ripartibili in questo affitto.

Prima di tutto, dovete essere consapevoli del fatto che secondo la legge il locatore sopporta gli oneri che gravano sulla proprietà locata. In assenza di un accordo, non può trasferire i costi operativi agli inquilini, ad eccezione dei costi per il riscaldamento e l’acqua calda.

Riscaldamento e acqua calda devono essere fatturati in base al consumo

Dovete essere consapevoli del fatto che l’ordinanza sulle spese di riscaldamento non consente più di stipulare un contratto di affitto o un’ indennità forfettaria per le spese di riscaldamento. Che tu sia un locatario privato o commerciale è irrilevante. Ogni locatore deve fatturare i costi per il riscaldamento e la preparazione dell’acqua calda in base al consumo.

Se avete concordato un affitto caldo nel vostro contratto di locazione, dovete detrarre dall’importo forfettario le spese di riscaldamento incluse nell’affitto.

Si supponga che i costi di riscaldamento siano presi in considerazione nell’importo in cui sono stati sostenuti nel precedente esercizio contabile.

Secondo la giurisprudenza, tuttavia, è approvata anche una stima di circa 10 €/mq.

Se, nel caso di complessi residenziali collegati, la quantità di calore generata dal riscaldamento dell’acqua calda non può essere misurata a causa della mancanza di dispositivi di misurazione, è possibile basare questa misura su una quota del 18% della quantità totale di calore consumata.

Accertarsi di includere i costi per il riscaldamento e l’acqua calda separatamente accanto all’affitto nel calcolo contabile e del surplus di reddito.